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Grandi marcature in finali di coppa

Quali sono state le più grandi marcature nelle finali di coppe europee per club della pallacanestro? Innanzitutto, per fare un pò di chiarezza, vediamo di schematizzare i nomi e le varie tipologie di coppe che si sono evolute – non sempre in meglio – e susseguite negli anni. Dagli albori fino all’anno 2000, le coppe sono state sotto l’egemonia esclusiva della FIBA, mentre in seguito sono passate quasi integramente – la FIBA organizza ancora l’EuroChallenge – sotto il controllo dell’ULEB.

La storica Coppa dei Campioni, manifestazione principale ora nota con il nome di Eurolega, ha avuto tre denominazioni ufficiali: Coppa dei Campioni (1958-1991), Eurocup (1991-1996) ed EuroLeague (dal 1996 a oggi). Dal 1958 quando esordì con la denominazione FIBA European Champions Cup 1958 fino al 1999 è stata organizzata dalla FIBA, poi dal 2001 è divenuta una manifestazione ULEB. Nella stagione 2000/01, unico caso nella storia, ci furono due edizione della coppa in contemporanea: un’Eurolega ULEB ed una SuproLeague organizzata dalla FIBA.

La seconda coppa europea per importanza, nata come Coppa delle Coppe nel 1966, ha avuto ben sei denominazioni differenti: Coppa delle Coppe (1966-1991), Coppa Europa (1991-1996), Eurocoppa (1996-1998), Saporta Cup (1998-2002), ULEB Cup (2002-2008) ed Eurocup (2008 ad oggi). La EuroCup Challenge invece nacque dopo la scissione con l’ULEB, ed è stata la seconda coppa organizzata da FIBA Europe dopo l’EuroCup; nata nel 2002 come ideale prosecuzione della scomparsa Coppa Saporta si è giocata fino al 2007. È stata chiamata anche Europe Champions Cup e Europe Cup Men.

La terza – storica – coppa europea ha esordito nel 1971 con il nome di Coppa Korac e con la stessa denominazione è esistita fino al 2002. In seguito, sempre a causa della disputa tra FIBA e ULEB, sono nate e defunte diverse coppe. L’ EuroChallenge – ex FIBA Europe League e FIBA EuroCup – è ad oggi la terza coppa in ordine di importanza dopo l’Eurolega e l’Eurocup della ULEB. La Coppa Korac in alcune stagioni ebbe la finale con il doppio confronto, andata e ritorno (contrassegnate da *).

Come parametro base prendiamo in considerazione chi ha segnato 29 o più punti in finale, o in serie finale.

Coppa dei Campioni/Eurolega

Zarko Varajic (Bosna Sarajevo): 45 punti in finale contro la Emerson Varese nella stagione 1978/79

Zarko Varajic, Svijet Sporta 1981

Vladimir Andreev (CSKA Mosca): 37 punti in finale contro il Real Madrid nella stagione  1968/69

Drazen Petrovic (Cibona Zagabria): 36 punti in finale contro il Real Madrid nella stagione 1984/85 

Sergei Belov (CSKA Mosca): 34 punti in finale contro la Ignis Varese nella stagione 1972/73

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Earl “The Pearl” Monroe

La carriera del fuoriclasse – e giocatore di culto – Earl Monroe, soprannominato “Black Jesus” e “The Pearl”, attraverso le collector cards della Topps – a parte qualche eccezione Star e Panini -, ai tempi il maggior produttore di sports cards statunitense. Dagli esordi con i Baltimore Bullets (1967-1971), ai successi con i New York Knicks (1971-1980).

 Topps 1968

 N.B.P.A. 1968, con Nate Thurmond e Spencer Haywood

 N.P.B.A. 1968

 Topps 1969/70

 Topps 1970/71

Topps 1971

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80s sneakers on court: Converse Weapon

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A metà degli anni ’80 le Converse Weapon sono state le più accanite rivali delle Nike Air Jordan, sia a livello di marketing sportivo, che di fenomeno di costume. Il motivo? Larry Bird e Magic Johnson in primis, ma anche Isiah Thomas, Mark Aguirre, Bernard King, Kevin McHale, Bill Laimbeer e un giovane Karl Malone. Per l’immaginario collettivo però i colori più famosi erano il bianco/nero usato da Bird ed il giallo/viola usato da Magic Johnson.

Weapon Bird versus Weapon Johnson (Converse)

Concettualmente riprendevano le Nike Dunk usate nella NCAA, dove ogni squadra poteva trovare la livrea cromatica intonata alla propria divisa – l’eccezione erano i Boston Celtics che le indossavano nere e bianche: oltre le già citate livree di Bird e Johnson, c’erano le bianco/verdi di Aguirre (Dallas Mavericks), le bianco/blu di King (New York Knicks) e le bianco/blu royal di Thomas e Laimbeer (Detroit Pistons). Inoltre le Weapon differivano tra loro anche per la diversa collocazione delle parti colorate.

La Weapon furono scarpe incredibilmente innovative, costruite con materiali di alto livello (premium leather) in tutte le sue parti, ed universalmente considerate tra le più robuste scarpe da basket di sempre. Il sistema Y-Bar, brevettato Converse, donava un notevole supporto al piede (minimizzava il movimento interno del piede per evitare distorsioni) e dave alle scarpe un proprio look distintivo, moderno rispetto ai basilari standard del tempo.

Come le Chuck Taylor in passato, le Weapon diedero nuova linfa alla Converse Basketball, diventando in breve scarpe indossate anche al di fuori del rettangolo di gioco. Realizzate nel 1986 (prodotte fino al 1988), divennero subito un instant classic, tra i giovani e meno giovani tifosi. In seguito saranno realizzate nuovamente nel 2002 e nel 2008, anche se con tutti i limiti dei modelli retro moderni. La forza del progetto fu dovuta in larga parte all’incredibile campagna mediatica ideata dai creativi di casa Converse. Johnson e Bird, le due maggiori star della NBA del tempo, apparirono in diversi spot televisivi e sui giornali. La loro rivalità/amicizia fu la chiave di volta della campagna pubblicitaria. Le Weapon quell’anno approdarono anche in finale, dove i Boston Celtics sconfissero gli Houston Rockets per 4-2. L’anno seguente furono invece i Los Angeles Lakers di Magic a vincere il titolo ai danni dei rivali dei Boston Celtics, ma le Converse erano sempre ai piedi dei due campioni.

Converse Weapon (source Nice Kicks)

Uno degli spot per le Converse Weapon fu girato proprio nella tenuta di Larry Bird, dove pare che i due “rivali” tennero un rapporto molto formale in pubblico, ma chiaccheravano amichevolmente in privato. Il losangeleno Magic era più avvezzo alle luci dei riflettori, mentre il bostoniano Bird si limitava al minimo sindacale sul set.

Bird e Magic sul set (1986)

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