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Le 4 quadruple doppie nella storia della NBA

Hakeem Olajuwon, Fleer 93/94 (Fleer Corporation)

Se mettere a referto una tripla doppia (doppia cifra in tre categorie statistiche) non è cosa da tutti giorni, fare una quadrupla doppia è ancor più incredibilmente raro e difficile Continua a leggere

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I migliori “terzi e quarti uomini” nella pallacanestro (parte 1)

Nella storia della pallacanestro le grandi squadre hanno avuto spesso coppie o terzetti di stelle di eguale o simile caratura. Si pensi a Michael Jordan e Scottie Pippen, a Shaquille O’Neal e Kobe Bryant, o Larry Bird, Robert Parish e Kevin McHale, o John Stockton e Karl malone. Spesso però ci sono stati anche grandi giocatori che si sono collocati, magari in una particolare fase della propria carriera, subito dopo le grandi coppie o i vari Big Three. A volte titolari, a volte uscenti dalla panchina, eccone alcuni.

Jeff Hornacek (guard)

Hornacek, giocatore di un’intelligenza cestistica sopraffina, ha speso una carriera tra Sixers, Suns e Jazz. A Salt lake City era il terzo uomo dietro a John Stockton e Karl Malone. Sempre presente, con incredibile costanza, ha fornito un continuo supporto ad una delle coppie di giocatori più forti di sempre. Difficilmente gli Utah Jazz avrebbero potuto dominare gli anni ’90 senza l’apporto del’ex giocatore da Iowa State University.

Dennis Rodman (forward)

Rodman, uno dei più grandi difensori di sempre, è stato la terza stella dei Chicago Bulls del triennio 1996-1998, ma prima, quand’era ai Detroit Pistons (1986-1993), è stato un “quarto uomo” extra lusso dietro a Isiah Thomas, Bill Laimbeer e Joe Dumars. Rimbalzi, difesa da manuale e una quantità di energia fuori dal comune. Senza The Worm a cancellare dal campo i migliori attccanti avversari difficilmente i Pistons avrebbero ottenuto un back-to-back nel 1989-1990. In seguito, terza stella, insieme a Jordan e Pippen, nel secondo Thre-peat dei Chicago Bulls.

Mario Elie (guard)

Elie, guardia giramondo da Brooklyn, dopo le esperienze in CBA, Portogallo e Irlanda, è diventato una delle più affidabili guardie in uscita dalla panchina. Grande protagonista nei due titoli degli Houston Rockets, dove era la spalla ideale per Hakeem Olajuwon, Clyde Drexler e Kenny Smith. Dopo la partenza del bizzoso Vernon Maxwell il suo ruolo ebbe ancora più rilevanza. Nel 1999 terzo titolo, da guardia titolare, negli Spurs di Duncan e Robinson.

Stacey Augmon (forward)

Augmon, soprannominato The Plastic Man, ha avuto una lunga (1991-2006) e solida carriera NBA, ma è nella NCAA, a University of Nevada Las Vegas (UNLV) che Augmon è stato un terzo uomo perfetto. Allenato da Jerry Tarkaninan, era la spalla ideale per i leader dei Running Rebels Greg Anthony a Larry Johnson. Nella NBA ebbe 5 stagioni molto buone ad Atlanta, poi il suo rendimento subì un calo importante, tanto da relegarlo al ruolo di gregario ai Blazers, Hornets e Magic.

Stacey Augmon a UNLV (source tumblr)

Ron Harper (guard)

Dopo essere stato per anni l’alternativa volante a Michael Jordan, la carriera di Harper subì una battuta d’arresto a causa di diversi problemi fisici. Dopo aver giocato a Cleveland e Los Angeles, sponda Clippers, a Chicago, sotto la guida di coach Phil Jackson, Harper è diventato un difensore asfissiante, la miglior spalla possibile per MJ bel backcourt dei Bulls. Dopo il trio Jordan-Pippen-Rodman – in parte insieme a Toni Kukoc – è stata uno delle chiavi dei successi del secondo Three-peat di Chicago. Lasciati i Bulls, è riuscito a vincere altri due titoli come veteranissimo nei Lakers di Bryant e O’Neal.

Maceo Baston (forward)

Baston non ha avuto una carriera NBA particolarmente esaltante tra Toronto Raptors, Indiana Pacers e Detroit Pistons, ma in Europa – soprattutto al Maccabi Tel Aviv – per qualche anno è stato un vero e proprio fattore. Giocatore non particolarmente tecnico ma atleta di livello incredibile, le sue giocate di pick and roll con Sarunas Jasikevicius fanno parte dell’immaginario dell’Eurolega del decennio scorso. Dopo i Big Three Anthony Parker, Nikola Vujčić e Jasikevicius, l’atletismo e la fisicità di Baston sono stati una delle chiavi principali delle 2 Euroleghe conquistate dal Maccabi nel 2004 e 2005.

Baston in maglia Joventut Badalona (Francesc Adelantado photo, Marca)

Anthony Mason (forward)

Mason, giocatore duro e muscolare, è stato per 5 stagioni (1991-1996) il quarto moschettiere dei New York Knicks insieme a Patrick Ewing, Charles Oakley e John Starks. Quando Pat Riley era il coach di NewYork, ed erano in campo insieme, Ewing, Oakley e Mason formavano una della front-line più fisiche di sempre. In seguito, sotto Don Nelson, Mason divenne una sorta di point-forward, data la sua grande capacità di palleggio e la sua eccelsa visione di gioco. scambiato con Larry Johnson, si trasferì agli Hornets dove divenne invece una delle stelle della squadra. Prima di ritirarsi, una grande annata ai Miami Heat e un discreto biennio ai Bucks.

Robert Horry (forward)

Horry, soprannominato Big Shot Rob,  è stato un grande terzo e quarto uomo in tutte le squadre in cui ha giocato. Sin da rookie agli Houston Rockets, poi ai Lakers e agli Spurs, le sue triple e la sua difesa sono state fondamentali per vincere titoli NBA. Mai la stella della squadra, ma sempre al servizio delle stelle, senza di lui Duncan, Bryant, O’Neal e Olajuwon avrebbero qualche anello in meno. Ha concluso la carriera dopo 18 stagioni e 7 titoli NBA.

Bill Cartwright (center)

Dopo 8 stagioni ai New York Knicks, Cartwright fu scambiato e giunse ai Chicago Bulls in cambio di Charles Oakley. La cosa non fece piacere a Michael Jordan, grande amico di Oakley, ma rese i Bulls una squadra più adatta a competere per il titolo. Cartwright è stato così il quarto uomo fondamentale, dopo il trio Jordan-Pippen-Grant, nel primo Three-peat dei Bulls (1991, 1992,1993). Concluse la carriera nel 1995 ai Seattle SuperSonics.

Zoran Sretenovic (guard)

Sretenović, playmaker serbo con una lunga militanza nei campionati d’Europa, è stato una costante nel Three-peat d’Eurolega della Jugoplastika (1989, 1990, 1991). Dopo Toni Kukoc, Dino Radja e Duško Ivanović – e Zoran Savic nell’ultimo titolo -, è stato il giocatore di supporto sempre presente nelle tre edizioni delle final four vinte dalla squadra di Spalato. Nella finale del ’91 rimase in campo per tutti i 40 minuti.

Sretenovic in maglia Olympique d’Antibes (source Starstory)

(top image: source ESPN, photo by Otto Greule Jr./Getty Images)

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NBA All Star Game, un pò di record

Chi ha segnato più punti? Chi ha vinto più MVP? Chi è stato selezionato più volte? Meglio Est o Ovest? Eccetera, eccetera… Per rientrare nelle statistiche bisogna aver partecipato ad almeno 3 selezioni All Star, oppure aver raggiunto almeno i 50 punti, 30 rimbalzi, 20 assist, 10 palle recuperate o le 8 stoppate. Palle recuperate e stoppate sono entrate nelle statistiche ufficiali solo dal 1974. Attualmente la Eastern Conference guida in vittorie per 36–26.

Programma del 1959 (NBA)

George Mikan (center)

Mikan, il grande centro dei gloriosi Minneapolis Lakers, ha partecipato ai primi quattro All Star Game della storia (1951- 1954) ed è stato MVP nel ’53; in due occasioni è stato miglior marcatore e rimbalzista.

Bob Cousy (point guard)

Bob Cousy ha partecipato a ben 13 ASG (1951-1963), conducendo la partita delle stelle in assist per quattro volte e in punti in una occasione. Ha vinto 2 volte il trofeo di MVP (1954, 1957) ed è nella classifica degli assist all time.

Bob Pettit (forward)

Bob Pettit è stato uno dei più grandi All Star di sempre. 11 partecipazioni consecutive (1955-1965), e 4 volte MVP (1956, 1958, 1959, 1962), di cui uno condiviso con Elgin Baylor (1959). Ha condotto la partita delle Stelle per ben sei volte nei punti (record NBA), quattro nei rimbalzi e due negli assist. Pettit detiene anche il maggior numero di rimbalzi in una partita con 27 (1962), ha il secondo maggior numero di rimbalzi totali con 178 – il primo è Wilt Chamberlain con 197 -, ma con una media superiore (Pettit 6,2, Chamberlain 15,2). Pettit è terzo di sempre per media punti – 20,4 – nella storia dell’ASG. Inoltre  è uno dei soli quattro giocatori ad aver condotto la partita delle stelle in tutte tre categorie statistiche principali – punti, rimbalzi assist -, ma è l’unico ad esserci riuscito per ben due volte contemporaneamente. Nel 1956 fu MVP con 20 punti, 24 rimbalzi  e 7 assist; nel 1959 con 25 punti, 16 rimbalzi e 5 assist.

Bob Pettit (1958 Wide Worlds Photos, Private collection/print)

Maurice Stokes (forward/center)

Maurice Stokes, 3 volte All Star (1956-1958), detiene tutt’ora la terza media rimbalzi con 14.

Bill Russell (center)

Russell, 12 All Star Game (1958-1969), ha condotto in rimbalzi, la sua specialità, “solo” due volte, ed ha vinto il suo unico MVP nel 1963. Curiosamente per un centro, nel 1968 condusse la gara anche negli assist.

Wilt Chamberlain (center)

Chamberlain, The Big Dipper (Orsa Maggiore), vinse il titolo di MVP nel suo anno da rookie (1960). Da allora 13 partecipazioni (1960-1969 e 1971-1973) e il record per miglior rimbalzista in cinque occasioni. Solo una volta miglior marcatore, ma detiene tutt’ora i record di miglior marcatore con 42 punti (1962), rimbalzi totali (197) e di 3° miglior rimbalzista in singola gara con 25.

Programma 1972 (NBA)

Oscar Robertson (guard)

Robertson, The Big O, ha vinto 3 volte il titolo di MVP. E’ di sempre nella classifica degli assist, ed ha condotto la gara per cinque volte – dietro solo a Magic Johnson con sette -, e in media punti dopo LeBron James e Kevin Durant. Per tre volte ha condotto la partita in punti durante i suoi 12 All Star Game (1961-1972). 

Rick Barry (forward)

Rick Barry ha partecipato a 8 ASG (1966, 1967 e 1973-1978) e detiene tuttora il record per palle recuperate totali (8) e la 2° miglior media di esmpre (3,2), sempre in recuperi, dietro Chris Paul (3,40). Inoltre ha realizzato il terzo score più alto di sempre con 38 punti nel 1967. 

Kareem Abdul Jabbar (center)

Jabbar detiene il record per maggior numero di selezioni con 19 (1970-1977 e 1979-1989), ma scese in campo “solo” 18 volte causa un infortunio. Ha condotto per rimbalzi in tre occasioni e una in punti. Detiene il miglior record per marcature totali con 251, ed è il miglior stoppatore di sempre in tutte le categorie: 6 in singola gara (1980), 31 totali e 2,07 di media. Curiosamente non ha mai vinto il titolo di MVP.

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