«We had a band powerful enough to turn goat piss into gasoline»
I Blues Brothers (The Blues Brothers’ Show Band and Revue) – band che non dovrebbe aver bisogno di un’ampia presentazione – sono un gruppo musicale blues, rhythm and blues, soul e country – creato nel 1978 dai comici Dan Aykroyd e John Belushi come parte di uno sketch musicale per lo show televisivo Saturday Night Live. Belushi e Aykroyd, rispettivamente nei personaggi di “Joliet Jake” Blues (voce) e Elwood Blues (seconda voce e armonica) erano i frontmen di una band colma di musicisti noti e rispettati. La prima apparizione dei Blues Brothers avvenne – sotto forma di breve sketch – durante il Saturday Night Live il 17 gennaio 1976 e fu ripetuta due anni dopo, il 22 Aprile, 1978, come vero e proprio numero musicale, mentre la loro ultima apparizione allo show fu il 18 novembre dello stesso anno. Successivamente la band andò oltre il piccolo schermo pubblicando il l primo album, Briefcase Full of Blues (1978), e poi relizzando il film The Blues Brothers (1980) diretto da John Landis.
Gli esordi dei Blues Brothers
Belushi e Aykroyd si erano conosciuti a Toronto nel 1973, nel locale di proprietà di Aykroyd, canadese di nascita. Belushi aveva 24 anni, Aykroyd 20, ed erano entrati in contatto grazie ad un collettivo di comici che si esibiva tra Toronto e Chicago, la città natia di Belushi, grande appassionato di rock e heavy metal. Aykroyd invece era innamorato del blues, e rimase incredulo nell’incontrare uno di Chicago – città storica del blues – che non condividesse la sua passione. La loro amicizia diventò così una specie di iniziazione creando un unione tra due caratteri completamente opposti. Aykroyd era meticoloso, cerebrale, maniacale, riflessivo, mentre Belushi era super estroverso, un Peter Pan disordinato, istintivo, tutto genio e sregolatezza. Nel 1975 sia Belushi che Aykroyd entrarono nel cast di Saturday Night Live, una delle più famose trasmissioni comiche in onda sul network NBC e in breve tempo Belushi ne diventò il maggiore protagonista. Alcuni suoi sketch, come l’imitazione di Joe Cocker, il Padrino e il samurai, sono diventati letteralmente leggendari. Un bel giorno il duo, sempre più affiatato, provò un numero musicale che sarebbe diventato la pre-genesi dei Blue Brothers. Aykroyd suonava l’armonica, mentre Belushi, che un tempo aveva suonato la batteria, iniziò a cantare. L’idea dei Blues Brothers fu di Aykroyd in collaborazione con l’amico e musicista – direttore musicale del SNL – Howard Shore, che in seguito diverrà un prolifico compositore di colonne sonore e musiche da film. Il duo, con Belushi come frontman e showman, cominciarono a suonare dal vivo in diversi locali della est coast, e la prima “vera” esibizione con l’outfit nero avvenne al Lone Star Café di New York, come back up band di Room Full of Blues e Willie Nelson. Il duo non aveva ne colleghi fissi ne un posto dove provare, così iniziarono a esercitarsi negli studio del SNL. Gli autori dello show, d’accordo con Shore, li fecero provare prima fuori onda con il pubblico in studio, ed infine concessero loro un breve spazio live. Belushi e Aykroyd erano però riluttanti, e soprattutto non volevano “bruciare” la loro performance di scena senza essersi ulteriormente perfezionati.
Nell’esibizione del 17 Gennaio 1976 cantarono I’m a King Bee e furono presentati come Howard Shore and his All-Bee Band. Non indossarono abiti scuri, cravatte skinny, Ray-Ban e cappelli, ma costumi da api. Aykroyd suonò l’armonica mentre Belushi intonava un classico blues nello stile del futuro stile Elwood e “Joliet” Jake Blues. Il look che tutti conosciamo e gran parte del repertorio muscicale sarebbero giunti in seguito, sembra (ci sono un pò di discrepanze sui fatti, qui una versione, qui un’altra) dopo il viaggio di John Belushi a Eugene, Oregon, per le riprese di Animal House (1978, John landis). Fu lì, presso il Eugene Hotel, che Belushi conobbe un bluesman 25enne di nome Curtis Salgado, armonicista per Robert Cray, e figura importante nella scena musicale blues del Pacifico nord-occidentale. Belushi divenne un assiduo frequentatore di Salgado che, forse più ancora di Aykroyd, gli trasmise la sua grande passione per il blues e il R&B. L’album d’esordio della band – Briefcase Full of Blues – fu dedicato al bluesman (sulla copertina dell’album c’è scritto in piccolo Dedicated to Curtis Salgado), come il personaggio interpretato da Cab Calloway nel film si chiama Curtis.
Dopo lo sketch King Bee, Belushi ed Aykroyd avevano capito di avere per le mani il look e la musica giusta per la futura band. Mancava però l’elemento fondamentale, una band. Così, con l’aiuto di Paul Shaffer, decisero di metterne insieme una e presentarsi al Saturday Night Live con un numero musicale vero e proprio. Tom ‘Bones’ Malone, suonatore di trombone nello show, abbracciò subito il progetto e suggerì di ingaggiare Steve “The Colonel” Cropper e Donald “Duck” Dunn, entrambi leggendari e ben noti musicisti blues all’epoca della Stax Records. Il sound dei Blues Brothers divenne così una fusione tra il Chicago Blues dal suono elettrico, e la melodia della Stax Records di Memphis, un sound R&B ispirato da musicisti del calibro di Otis Redding, David Porter e Isaac Hayes. Dunn e Cropper suggerirono anche al duo leader di usare Soul Man come brano principale. Matt “Guitar” Murphy venne reclutato come chitarrista, Murphy Dunne alle tastiere (al posto di Paul Shaffer), Willie “Too Big” Hall e Steve Jordan alla batteria e percussioni, Lou “Blue” Marini e Tom Scott al sassofono, Alan Rubin alla tromba e Birch Johnson al trombone. Il 22 aprile 1978 avvenne, sempre al SNL, l’esordio dei Blue Brothers come tutti noi li conosciamo, e anche se la performance non era stata un memorabile successo, la band era troppo di qualità per sciogliersi dopo un solo concerto. Paul Shaffer nella chiusura dello show disse “today they are no longer an authentic blues act, but have managed to become a viable commercial product”. Mai previsione fu più azzeccata, infatti la Blues Brothers Band negli anni a seguire ebbe tre brani nella Top 40, Soul Man, Rubber Biscuit e Gimme Some Lovin’, un album numero 1 nella classifica pop – Briefcase Full of Blues – e l’immortalità nell’omonimo film del 1980.